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Biografia Franco Frediani
Franco Frediani, nato a Massa nel 1947 e ivi residente, ultimo erede maschio di una dinastia di stampatori al servizio dei torchi cittadini dal lontano 1714.
Diplomato ragioniere é socio della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Province Modenesi, membro dell'Accademia de' Rinnovati, socio di Italia Nostra sezione Massa-Montignoso, cavaliere dell'Accademia di Porta Quaranta.
Autore di numerose biografie (Frediani, Giampaoli, Guerra, Iannello, Terzi, Regnier, Tonini, Mannucci, Gavarini, Bianchi, Vannelli, Sebastiani) e alcuni saggi, tra questi "Piazza Aranci", "Massa e il Risorgimento", "Massa in orbace vol. I" e "Massa Ferita". In preparazione "Massa in orbace vol.II".
I Giampaoli di Massa
Quando la signora Anna Maria Santi ci consegnò una cartellina contenente alcune carte, che il marito, il compianto prof. Stefano Giampaoli, aveva conservato per trarne un “ritrattino” dello zio Antonio, non avremmo mai immaginato di intraprendere un lungo e appassionante cammino. Dei documenti avuti pensavamo infatti di farne una semplice raccolta, ma da cosa nasce cosa e la curiosità mise radici.
Per scovare le origini della famiglia e con l’incoraggiamento di Bruno Giampaoli, che ringraziamo per averci fornito ulteriore materiale, ci siamo trasformati in sagaci investigatori. Armati di carta, penna e lente di ingrandimento, abbiamo frugato per archivi di chiese, comuni e arcivescovadi risalendo così, pian piano, alle settecentesche origini della famiglia, nelle terre di Valgiano, una piccola frazione collinare di Capannori. E da là, dalla dura terra, i Giampaoli hanno saputo trarre quei frutti preziosi di cui le città di Massa e Carrara possono andare orgogliose : Umberto e Stefano per quel di Massa, Arturo e Giorgio per Carrara, ne sono degni esempi. E’ dunque alla loro memoria che dedichiamo il risultato delle nostre ricerche concretizzatesi nella pubblicazione del presente volume, suddiviso in quattro parti. La prima con la storia, l’album fotografico e l’albero genealogico della famiglia, la seconda dedicata a Umberto, la terza al Dott. Antonio, “el dutturin”, e la quarta a Giovanni “Nanni”, rispettivamente padre, zio e fratello del prof. Stefano.