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Dante, i Malaspina e la Lunigiana
Una lettura agevole, divulgativa e ricca di immagini, è quanto di meglio si possa desiderare per cercare di avvicinare i giovani e il vasto pubblico alla conoscenza di Dante e dei suoi rapporti con la Lunigiana e i suoi signori, nel 1306. L'occasione del settimo centenario offre lo spunto a questa pubblicazione che vuole essere un omaggio al grande poeta, ma anche un grato riconoscimento per l'ospitalità dei Malaspina, che gli rese meno amaro l'esilio favorendo la ripresa del poema interrotto, che forse, senza l'amicizia incontrata in Val di Magra, non avrebbe mai visto la conclusione.
La conoscenza di Dante e della sua opera può offrire innumerevoli elementi di riflessione a quanti sono distratti e disorientati dai rumori di una post-modernità che sta allontanandoci sempre più velocemente dalla ricchezza culturale di questa nostra amata Italia, piena di contraddizioni ma anche straordinariamente stimolante.
Dante rappresente una preziosa palestra di ricerca ed una miniera di conoscenze personali. Ci aiuta a pensare con categorie di pensiero universali e ci insegna a superare una visione contingente, materialistica e utilitarista della realtà, aspirando ad un alto pricipio di giustizia.
Proprio nel nel nostro difficile tempo storico, la sua opera evidenzia tutta la sua straordinaria attualità. Lui, esule dalla sua città, ci insegna ad amare la nostra terra e la nostra storia.
Vedute massesi - Palandrani Soldano
Nel 2007 Massa compie 450 anni. La fondazione, ad opera del Marchese Alberico I Cibo Malaspina avviene il 10 Giugno 1557. La città albericiana, racchiusa dentro le alte mura, si è mantenuta sostanzialmente inalterata fino all'unità d'Italia. La realizzazione della ferrovia cambia profondamente la realtà urbana precedente e tutto il territorio ad essa collegato, fino a renderne irriconoscibili i tratti caratteristici più significativi. Con l'Ottocento la città ed il paesaggio che le faceva da amena cornice, si trasformano radicalmente, ma fino a poco oltre la metà del XIX secolo Massa cresce e si sviluppa fra le sue porte monumentali, tra le sue strade e le piazze barocche con fontane marmoree da cui sgorga un'acqua pura e freschissima. La vita cittadina scorre serena fra le case dipinte, all'ombra di una corte, principesca e poi ducale, forse un pò anacronistica, ma certamente non priva di aspetti positivi e singolari.
Se alla committenza di Alberico I dobbiamo la produzione di una prima serie di disegni, che oggi costituiscono un corpus documentale di valore assoluto per conoscere la Massa dei primi decenni del XVII secolo, ai viaggiatori che a partire dal secolo successivo giungevano in Italia per ammirare le vestigia storiche e le bellezze ambientali, dobbiamo invece taccuini di viaggio e non pochi schizzi, studi e dipinti dei luoghi da essi visitati. Il Grand Tour, che porta nel Bel Paese i giovani rappresentanti dell'aristocrazia e delle classi agiate europee, in un viaggio finalizzato alla loro formazione culturale raffinata e cosmopolita, ha lasciato un segno profondo nella cultura del vecchio continente. Ma ha anche lasciato una straordinaria quantità di opere grafiche e pittoriche, la gran parte delle quali giace ancora da esplorare negli archivi pubblici e privati, che costituiscono una vera miniera per una ricerca volta alla definizione dell'immagine delle città e del paesaggio italiano in un'epoca nella quale ancora non esisteva la fotografia.