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San Valentino 13/02/2020
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Domenico Cucchiari (Carrara, 24 luglio 1806 – Livorno, 19 gennaio 1900) E' stato un grande uomo, combattente e condottiero che ha percorso in armi tutto il risorgimento con la sola speranza di vedere l'Italia unita.
Il suo carattere, riservato e schivo, si è colorato nella tarda età di una vena polemica verso chi non sapeva comandare e perdeva le battaglie mandando al macello giovani animati da vero amor di Patria.
Come non darli torto? Nella storia risorgimentale fecero di più generali usciti dalla gavetta e cresciuti nelle battaglie risorgimentali come lui, Cialdini e Fanti (per non parlar di Garibaldi) che quelli vissuti sempre fra salotti reali e sconfitte sul campo come Alfonso La Marmora.
In qualche misura il suo parlare schietto e l'agire deciso lo avvicinano all'altro grande carrarese di quei tempi, Oreste Raggi.
Gabriele D'Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1º marzo 1938) Nell'ottantesimo anniversario della morte di Gabriele D'Annunzio, l'Associazione Apuamater vuole ricordare il poeta e lo scrittore che tanta parte del suo spirito ha dato alla letteratura italiana e alla storia d'Italia.
Il 14 maggio 1908 D'Annunzio incontrò Ceccardo Roccatagliata Ceccardi (la cui raccolta di poesie Apuamater da il nome alla nostra associazione) a Portofino in occasione della prima rappresentazione de "La Nave" al teatro Carlo Felice di Genova.
Quando "il viandante" (nome che si era attribuito Ceccardo) morì per emorragia cerebrale a Genova nell'agosto 19, D'Annunzio lo riocordò con un componimento.
Numerosi sono i riferimenti culturali che ricordano D'Annunzio nel territorio Apuano e Versiliese: dalla Versiliana, ove venne scritta "La pioggia nel pineto", alle denominazioni di alberghi e stabilimenti balneari sparsi lungo il litorale, come Alcione e Uldulna.
Alceste De Ambris (Licciana Nardi, 15 settembre 1874 – Brive-la-Gaillarde, 9 dicembre 1934) Alceste De Ambris studia a pontremoli e poi al Liceo Classico di Massa. Inizia gli studi universitari a Parma. Mazziniano e massone abbraccia da subito le idee socialiste.
Renitente alla leva per protesta contro la dura repressione anti-socialista del 1898, fugge in esilio, prima in Francia a Marsiglia e poi in Brasile. Rientrato in Italia nel 1903, si dedica interamente all'attività sindacale. E' membro del sodalizio politoco-letterario "La Repubblica d'Adua", fondata da Ceccardo Roccatagliata Ceccardi.
Su incarico di Gabriele D'Annunzio iniziò la stesura della nuova Costituzione. L'8 settembre del 1920 veniva promulgata a Fiume la Carta della Reggenza del Carnaro. Assieme alla Costituzione della Repubblica Romana del 1849, la Carta della Reggenza del Carnaro costituisce uno dei due pilastri giuridici fondamentali sui quali si regge la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana.
Muore a Brive in Francia durante una riunione di esuli politici italiani nel 1934.
Anacarsi Nardi (Apella di Licciana Nardi, 21 dicembre 1800 – Rovito, 21 luglio 1844) Era nato ad Apella, un piccolo paese della alta valle del Rosaro, sulla strada che porta al Passo del Lagastrello, allora sottoposto al Duca di Modena.
Nel 1813 venne chiamato a Modena dallo zio Biagio Nardi, illustre giurista, che operava nella capitale. Il 26 maggio riuscì a conseguire la laurea. In occasione dei mori del 1831 lo zio Biagio fu nominato dittatore provvisorio e Anacarsi divenne segretario del governo.
Con la caduta del governo provvisorio e il ritorno del Duca Francesco IV furono entrambi costretti a fuggire a Corfù. Furono catturati e al processo il Commissario del Re che tutti i diciotto imputati fossero dichiarati colpevoli di lesa maestà e condannati alla pena capitale.
Anacarsi Nardi veniva fucilato con i fratelli Bandiera e altri sei patrioti italiani, all'alba del 25 luglio 1844 nel vallone di Rovito, presso Cosenza.